TIAT, il brand fondato dal direttore creativo Cristian Bortolotti insieme alla sua compagna tatuatrice, è uno dei progetti emergenti più interessanti della scena italiana contemporanea. Non si tratta solo di moda, ma di un immaginario che fonde tatuaggio, spiritualità, radici tribali ed estetiche urbane.
“L’idea è sempre stata quella di unire i nostri mondi e dare forma a un’estetica che unisce spiritualità, radici tribali e immaginario contemporaneo. Il tatuaggio, per noi, non è mai una semplice decorazione: è un linguaggio che parla di identità e appartenenza. Questa stessa logica guida le grafiche e i capi che creiamo”
Cristian Bortolotti
Come OC, percepiamo chiaramente questo dualismo: TIAT vive tra lentezza sofisticata e dimensione notturna, tra l’eleganza meditata e l’energia viscerale della techno e dei club. È proprio questo spazio di confine a rendere il brand unico.
Le campagne e l’uso dell’AI
Le campagne di TIAT sono parte integrante del processo creativo. L’uso dell’intelligenza artificiale permette di spingersi oltre la realtà, costruendo scenari onirici, sospesi, in cui i capi diventano strumenti narrativi più che semplici indumenti.
“abitare quello spazio in mezzo, dove convivono rigore e caos, è il cuore di TIAT”
Cristian Bortolotti
Il capo manifesto: la camicia di Ascensio
Ogni collezione ha un capo simbolo, e per Cristian è senza dubbio la camicia dell’ultima release:
“Rappresenta al meglio il nostro approccio: lavorare sui dettagli, renderli parte del carattere del capo senza appesantirlo. La targhetta in acciaio incisa a laser ad ossigeno, il piping in raso lungo la spalla scesa, la mantellina dietro ispirata al trench con pince aperta… sono tutti elementi che rafforzano il nostro DNA. È un capo di nicchia, raffinato ma con un’anima dark.”
Cristian Bortolotti
Dal nostro punto di vista, questa camicia è un perfetto esempio di come TIAT riesca a coniugare sartorialità e simbolismo, portando il linguaggio del tattoo nel fashion system con raffinatezza e coerenza.
Ascensio: elevazione e identità
La collezione Ascensio segna una tappa fondamentale. Nasce in un cimitero monumentale, che non è stato solo sfondo dello shooting, ma punto di partenza concettuale.
“Per noi quel luogo rappresentava l’idea di elevazione, non in senso religioso ma come trasformazione personale: un momento di passaggio, di affermazione della propria identità”
Cristian Bortolotti
I capi riflettono questo immaginario: volumi morbidi, tessuti leggeri e dettagli che rimandano al dark tattoo, inteso non come decorazione ma come dichiarazione identitaria.
Ancora una volta, l’uso dell’AI ha permesso di amplificare questa estetica: immagini sospese, quasi ultraterrene, che hanno reso la campagna più vicina a un’opera d’arte che a una semplice presentazione moda.
Il futuro di TIAT
Con progetti come Milano Tribale e Ascensio, TIAT si è confermato come uno dei brand emergenti italiani più coerenti nella propria ricerca. Il bianco e il nero, la spiritualità e la notte, la lentezza e il caos: TIAT abita la tensione tra opposti e la trasforma in stile.
E guardando al futuro, la sensazione è che il brand abbia ancora molto da dire, continuando a spingersi oltre i confini estetici e culturali.
Intervista a cura di:
Giovanni Castellano