Quando si parla di Miles Davis, il rischio è di ridurlo solo al genio musicale. Innovatore del jazz, architetto di intere epoche sonore, Davis, nato nel 1926 in Missuori, era però anche qualcosa di più: un’icona di stile. Ogni sua nota, ogni sua comparsa pubblica, era accompagnata da un’immagine curata, audace e in anticipo sui tempi.
Il contesto storico
Negli anni ’40 e ’50, quando si muoveva tra Harlem e le sale fumose del Village, Miles Davis vestiva impeccabili completi sartoriali italiani e americani. Era un modo per distinguersi, per affermare un’eleganza personale che si opponeva allo stereotipo del musicista “trasandato”. Lui sapeva di avere la stessa aura di una rockstar e i suoi seguitissimi show ne erano la prova.
Perché è importante
Col passare del tempo, come il suo sound, anche il guardaroba della star di Alton si è trasformato. L’era del jazz fusion e dell’avanguardia corrisponde a un look più sperimentale: pelle, occhiali oversize, camicie psichedeliche, pantaloni a zampa. Davis non seguiva la moda: la creava, contaminando i codici borghesi con lo spirito ribelle della strada e dell’arte contemporanea. Il suo ruolo non è stato radicale solo per la storia del jazz, ma anche per il modo in cui il pubblico americano percepisce la figura del compositore.
Contenuto a cura di:
Mattia Campri