Autunno 2021. Esce il numero 50 del magazine Sneeze, intitolato “The What’s Appenin’ Issue 27”. In copertina, un servizio fotografico firmato Virgil Abloh. Sfogliando le pagine, salta all’occhio una parola: inevitable. Una parola che, in quel contesto, assume un peso enorme. Ma perché?
Con quel termine, Virgil definì Corteiz. E nel suo linguaggio, inevitable rimbalza tra concetti potenti: la provenienza comune tra lui e Clint, le radici culturali profonde, la visione condivisa. Virgil, figlio di immigrati ghanesi, con una formazione in ingegneria e architettura. Clint, di origini nigeriane, immerso nella cultura londinese e in prima linea nel rappresentarla. Due percorsi diversi ma legati da una filosofia comune: un intreccio di design, identità nera e spirito ribelle.
Nella foto qui sotto li vediamo insieme (da sinistra a destra): Clint e Virgil. Il primo indossa un capo che si dice sia un pezzo unico, firmato e consegnato personalmente da Virgil durante l’ultima sfilata LVMH a Parigi nel 2021, curata proprio da lui.
Il legame tra Corteiz e Off-White
Virgil non ha mai nascosto il suo apprezzamento per Corteiz. Uno degli episodi più noti risale al Met Gala 2021, quando si presentò indossando dei calzini del brand londinese. Fin dagli esordi di Corteiz, Virgil ha spesso pubblicato storie e post in cui lo si vedeva con capi del marchio.
Dall’altra parte, Clint ha sempre riconosciuto l’influenza fondamentale di Virgil, definendolo una figura che gli ha fatto capire come non servano regole per creare qualcosa di autentico e potente.
Corteiz e Off-White, fin dall’inizio, hanno usato la moda come linguaggio culturale. Non si sono mai rivolti a un pubblico generalista, ma a comunità ben precise: creativi emergenti, designer, persone di colore. Virgil ha spalancato un portone a un’intera generazione di giovani neri. E senza la sua influenza, è probabile che Corteiz non avrebbe trovato quello spazio culturale così ampio e forte per affermarsi.
Il legame tra i due brand non si è mai concretizzato in una collaborazione ufficiale. Ma è stato sempre basato su connessioni culturali profonde. Nonostante i due marchi si muovano in contesti diversi, le loro fondamenta sono fortemente intrecciate, simbolicamente unite.
Una curiosità che in pochi conoscono: in un certo senso, Corteiz esiste proprio grazie a Off-White. Clint ha raccontato in un’intervista di aver venduto un paio di Jordan 1 in collaborazione con Off-White. Con l’obbiettivo di finanziare uno dei primi drop di Corteiz. Con i soldi ricavati ha acquistato criptovalute, che ha poi reinvestito in capi, lookbook e marketing.
Le somiglianze tra Clint e Virgil
Quando, nel 2023, Corteiz ha collaborato con Nike per realizzare tre Air Max 95, molti hanno percepito un passaggio di testimone tra Clint e Virgil. Il primo è riuscito a ricreare quella tensione creativa tra streetwear e multinazionali, senza mai snaturare l’identità del brand. Le campagne Corteiz, infatti, conservano lo stesso spirito provocatorio e culturale che avevano le prime mosse di Off-White.
Entrambi hanno rivoluzionato lo streetwear globale partendo da visioni personali e radicate: la volontà di rappresentare le proprie origini, il rifiuto di adattarsi al sistema, la scelta di ribaltarlo. Ogni collezione di Off-White aveva un messaggio forte e concettuale. lo stesso vale per Corteiz, che ad ogni drop parla a una community ben definita. Con i suoi codici e le sue regole.
Virgil è stato il primo afroamericano a dirigere una maison del lusso (LV menswear), aprendo le porte a migliaia di creativi neri. Clint ha costruito Corteiz per dare voce alla cultura nera britannica, spesso ignorata dal sistema moda globale. Virgil ha sempre ispirato Clint, e Clint non lo ha mai nascosto. Dopo la scomparsa di Virgil, il fondatore di Corteiz ha voluto rendergli omaggio con una foto e una frase secca, diretta, che riprendeva proprio quel concetto: inevitable.
Possiamo quindi dire che Virgil e Off-White hanno aperto la porta. Clint e Corteiz, senza chiedere permesso, l’hanno buttata giù.
Contenuto a cura di:
Federico Costa