Piscine vuote, cieli limpidi, palme immobili: le illustrazioni di Hiroshi Nagai hanno dato forma all’immaginario del city pop, il genere musicale giapponese che tra fine anni ’70 e ’80 raccontava sogni urbani, libertà e malinconia estiva. Nato a Tokushima nel 1947 e cresciuto come autodidatta, Nagai trova la sua ispirazione in un viaggio a Guam e Okinawa, dove rimane affascinato dall’architettura modernista immersa in paesaggi tropicali. Da lì sviluppa un linguaggio visivo unico, destinato a diventare iconico.
Il suo stile è immediatamente riconoscibile: colori saturi e puliti, dalle piscine turchesi ai cieli blu intensi; elementi ricorrenti come case californiane, auto sportive e palme solitarie; e soprattutto l’assenza di figure umane, che trasforma le sue scene in istantanee sospese nel tempo. Le influenze sono occidentali, David Hockney e il modernismo americano, ma Nagai le rielabora in chiave giapponese, con una calma e una nostalgia che appartengono solo a lui.
Negli anni ’80 le sue illustrazioni finiscono sulle copertine dei dischi di artisti come Tatsuro Yamashita ed Eiichi Ohtaki, diventando il volto stesso del city pop. Oggi, grazie al revival del genere online, l’arte di Nagai è stata riscoperta da una nuova generazione che la vive come un’estetica senza tempo: un invito a rifugiarsi in un’estate ideale, lontana dal rumore del presente.
Contenuto a cura di:
Outside Culture Team