Per molti, H&M è sinonimo di fast fashion: capi accessibili, trend che cambiano di settimana in settimana, scaffali che si svuotano a velocità record. Ma c’è un altro lato della sua storia che ha segnato in profondità la cultura moda: le collaborazioni con designer e maison iconiche.
Dal 2004 in poi, H&M ha trasformato il concetto di “capsule collection” in un fenomeno globale, dimostrando che il lusso può essere democratico. Ecco le cinque collab che hanno davvero cambiato le regole.
Karl Lagerfeld (2004)
La prima, quella che ha dato il via a tutto.
Silhouette riconoscibili, cashmere e paillettes firmati Lagerfeld sono andati sold out in pochi minuti, dimostrando che il pubblico era pronto a correre in store per un pezzo di alta moda a prezzi accessibili.
Un modello che avrebbe ispirato tutte le collab successive.
Comme des Garçons (2008)
Rei Kawakubo porta da Tokyo a H&M la sua estetica destrutturata.
Kilts, camicie a pois, outerwear scuri: la collezione ha rappresentato un punto di svolta, introducendo un’estetica più concettuale e meno commerciale al grande pubblico.
Versace (2011)
Donatella porta il barocco in high street.
Logomania dorata, stampe sensuali e codici di maison tradotti per le masse. La capsule ha generato sold out in tutto il mondo e persino Prince l’ha approvata: un dettaglio che ha reso la collaborazione ancora più leggendaria.
Maison Martin Margiela (2012)
La più cult di sempre.
Margiela apre i suoi archivi e li rende accessibili: trompe-l’œil, teddy coat dipinti, denim rovesciato. Ogni capo riportava l’etichetta con la stagione originale, trasformando la collezione in un vero catalogo di moda per chi conosce e rispetta.
La belt jacket resta ancora oggi uno degli item più ricercati dai collezionisti.
Balmain (2015)
Olivier Rousteing trasforma la collab in un evento mediatico.
Spalle esagerate, perle barocche, estetica glamour in pieno stile Balmain Army. Con campagne che includevano Gigi Hadid e Kendall Jenner, la capsule è diventata virale come nessun’altra prima.
Perché contano ancora oggi
Le collaborazioni H&M hanno reso la moda d’autore concretamente acquistabile, portando nelle mani del grande pubblico capi che prima erano riservati a pochi. Hanno anticipato l’era dell’hype, con file chilometriche davanti agli store molto prima che i campout per sneaker diventassero un fenomeno. E, soprattutto, hanno acceso i riflettori su brand e designer meno mainstream, da Marni a Isabel Marant, fino a Mugler, trasformando il concetto stesso di collab in una piattaforma culturale. In un mondo in cui le capsule sono ormai routine, queste cinque restano pietre miliari: momenti che hanno reso la moda più vicina, più veloce e più pop.
Contenuto a cura di:
Mattia Campri