Classe 1998, originario di South London, Gabriel Moses è oggi uno dei nomi più influenti nella nuova generazione di artisti visivi britannici. Fotografo e filmmaker autodidatta, ha costruito un linguaggio personale che unisce moda, cultura e introspezione, radicato nella sua doppia identità britannico-nigeriana.
La sua estetica nasce dal legame con le donne della sua famiglia, madre, sorella e nonna, figure che hanno plasmato la sua visione e che spesso riaffiorano come presenza simbolica nei suoi lavori.
Dalle strade di South London alle copertine di Dazed
Moses non ha mai frequentato scuole formali di fotografia o cinema. Ha imparato tutto da sé, sperimentando fin da giovanissimo con la luce, il colore e la composizione.
A soli 18 anni firma la sua prima campagna per Nike, e poco dopo diventa il più giovane fotografo di sempre a realizzare una copertina per Dazed, un traguardo che segna il suo ingresso ufficiale nel panorama internazionale.
Il suo stile è immediatamente riconoscibile:
- Colori saturi e intensi che raccontano emozioni e memoria.
- Ambienti intimi, spesso domestici, che evocano nostalgia e identità.
- Un equilibrio tra moda e narrazione culturale, in cui ogni immagine è una storia, mai solo estetica.
Al centro, una riflessione continua su identità, radici africane, memoria e appartenenza.
“Selah”: la consacrazione
Nel 2025 Gabriel Moses presenta la sua più grande mostra personale, “Selah”, all’interno di 180 Studios a Londra.
Aperta dal 28 marzo al 31 agosto 2025, l’esposizione riunisce oltre 70 fotografie e 10-20 film, attraversando i mondi della moda, della musica e dello sport.
Tra i lavori inediti, spicca “The Last Hour”, cortometraggio girato ad Atlanta che esplora temi come redenzione, solitudine e gratitudine.
Con “Selah”, Moses afferma definitivamente la sua posizione come narratore visivo che fonde la cultura pop con una profondità spirituale rara.
“Regina”: l’omaggio personale
Pubblicato nel 2024 da Prestel, Regina è una monografia di oltre 230 pagine che raccoglie il cuore del suo lavoro fotografico.
Oltre alle immagini, include testi, riflessioni e contributi di altri artisti, ma soprattutto rappresenta un omaggio alle donne della sua vita — la madre, la sorella e la nonna — vere muse e pilastri della sua estetica.
Il titolo stesso, Regina, è una dichiarazione d’amore alla femminilità che ha plasmato la sua visione creativa.
Dal visual design ai BRIT Awards
Nel 2025 Moses firma anche il design del trofeo dei BRIT Awards, un progetto che conferma la sua capacità di muoversi tra linguaggi visivi diversi — moda, arte, design e cultura pop — senza mai perdere autenticità.
La forza di Gabriel Moses sta proprio qui: nel saper connettere profondità e mainstream, intimità e spettacolo, radici e modernità.
Ogni suo progetto racconta qualcosa di personale, riconoscibile, eppure universale.
Oltre la fotografia
Gabriel Moses non è solo un fotografo o un filmmaker: è un narratore culturale che sta ridefinendo il modo in cui la nuova generazione interpreta moda, identità e appartenenza.
In un’epoca in cui le immagini scorrono veloci, il suo lavoro ci costringe a fermarci, osservare e ricordare.
Articolo a cura di_
Federico Costa