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Quanto conta la tua immagine personale quando apri un brand?

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Nel panorama contemporaneo della moda, non basta più creare un buon prodotto: devi anche essere il tuo brand. L’immagine personale del founder è diventata un’estensione diretta dell’identità del marchio, un mezzo per comunicare valori, visione e community. In un’era in cui i social hanno trasformato ogni utente in spettatore (e potenziale cliente), l’identità pubblica del designer è spesso tanto importante quanto la collezione che presenta.

Lo dimostrano casi come Domenico Formichetti, Clint419 e Sante, che hanno costruito brand di successo anche grazie alla loro presenza mediatica. Al contrario, designer storici come Martin Margiela ci ricordano che è esistito anche un modello opposto: quello dell’anonimato. Ma oggi, quella scelta è sempre più rara e rischiosa.

Domenico Formichetti – PDF: costruire un’identità forte e visibile

Founder di PDF, Domenico è più di un creativo: è il primo ambasciatore del suo brand. Dai contenuti quotidiani sui social alle presenze in passerella e agli eventi, la sua immagine è strettamente legata al successo del marchio. Questo legame rende PDF riconoscibile, umano, autentico.

Clint419 – Corteiz: leader della community

Clint, mente dietro Corteiz, ha costruito una community globale usando un linguaggio diretto, codici estetici ben riconoscibili e una comunicazione sempre enigmatica, quasi “da culto”. Pur mantenendo un certo distacco (non espone mai troppo la sua vita privata), la sua figura è chiave per far funzionare l’intero ecosistema Corteiz. Dai lanci con password agli eventi segreti, tutto passa dalla sua narrativa. La sua presenza è ridotta ma potentissima: senza di lui, Corteiz non sarebbe lo stesso brand.

Sante – 545: umanità e trasparenza

Sante, designer e founder di 545, rappresenta un caso interessante: la sua immagine non è costruita per stupire, ma per spiegare. Usa TikTok e Instagram per raccontare il dietro le quinte della produzione, la filosofia del brand e il lavoro artigianale dietro ogni capo. Questo approccio low-key e trasparente ha creato una relazione autentica con i suoi follower. In un mercato saturo di estetiche fotocopia, questa sincerità è diventata il suo asset più forte.

E poi c’è Margiela: l’eccezione che oggi fa rumore

Martin Margiela, uno dei designer più influenti degli ultimi 40 anni, ha costruito il suo impero rimanendo invisibile. Nessuna intervista, nessun volto. Per lui, il prodotto doveva parlare da solo. E ci è riuscito. Ma in un contesto attuale dove tutto passa attraverso l’immagine, quella scelta risulta sempre più distante. Margiela ha fatto scuola, ma oggi replicare il suo modello è decisamente una scelta coraggiosa

Oggi, tu sei il brand

Il successo di un brand indipendente oggi dipende anche dalla persona che ci sta dietro. La presenza pubblica, se gestita con coerenza, diventa strumento di connessione, branding e autenticità.

Sì, l’immagine personale conta. Non per vanità, ma per costruire fiducia, dare un volto alla visione e trasformare un progetto in qualcosa di riconoscibile, vivo e credibile.

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